Buongiorno a tutti gli affezionati!!
Eccoci di nuovo pronti per affrontare nuove avventure dopo il
grande impegno dei recenti avvenimenti!!
Progettare, allestire e condurre una mostra sono attività che
richiedono grandi energie e alla fine ci si sente un po’ come un cantante al
termine di un concerto: decisamente bisognosi di ricaricare le pile!!
In questi casi utilizzo un metodo ormai collaudato frutto di un
insegnamento involontario ma prezioso di una bambina.
Qualche anno fa ho condotto un laboratorio didattico che aveva come
tema di fondo la natura. I
bambini avevano accolto molto bene le mie indicazioni e avevano eseguito il
compito loro assegnato in modo egregio ma dopo aver ritirato gli elaborati mi
sono accorta che una bambina non aveva realizzato quanto richiesto. Aveva
disegnato ma non secondo la tecnica né le indicazioni date. Ho pensato che ciò
fosse dovuto al fatto che era straniera e che probabilmente non era riuscita a
seguire il discorso. Girando il foglio però ho trovato scritta la frase
seguente:
Ne
sono rimasta profondamente colpita. Quella bambina non solo aveva capito
benissimo quanto da me spiegato ma dimostrava una capacità e una sensibilità
fuori dal comune. Inutile dire che ho utilizzato quella frase come introduzione
a tutto il lavoro svolto poiché sintesi perfetta del progetto.
Forse
è stato in virtù di questo episodio che recentemente la mia attenzione è stata
attirata da un libro dal titolo “La bambina che ascoltava gli alberi”
di Edizioni Corsare scritto da Maria Loretta Giraldo e illustrato da raffinate
incisioni di Cristina Pieropan.
Il libro, dal racconto alle immagini, è un invito ad immergersi
nella natura per ritrovare quella parte più vera di noi stessi che troppo
frequentemente dimentichiamo presi come siamo dai mille impegni quotidiani. Per
mettersi in contatto con la nostra parte più profonda è necessario però non
solo avvicinarsi alla natura ma anche fare silenzio e mettersi in ascolto
perché come dice il testo:
“…
bisogna fare silenzio per capire ciò che gli alberi ti vogliono dire..”
Molti
sono i temi suggeriti dal racconto che invitano a riflettere, come ad esempio:
la generosità della natura …
La vecchia quercia non sapendo come aiutare un piccolo uccellino
caduto dal nido…
“
scosse le fronde e affidò la sua voce al vento…
La
bambina che ascoltava gli alberi ascoltò e venne di corsa a raccoglier
l’uccellino caduto
Anche
lei era generosa, proprio come la quercia”..
Generosità
che da sempre la natura ci dimostra ma che non sempre l’uomo riconosce e
ricambia…
E
poi la bellezza e la poesia racchiusa nelle piccole cose … una foglia, un
fiore…
Quante volte camminando lungo la battigia ci riscopriamo a
raccogliere una conchiglia, un pezzo di vetro o durante una camminata
raccogliamo un ramoscello dalla forma strana o un sassolino dalle sfumature
particolari ..cose semplici ma che in quel momento ci paiono tesori a tal punto
che una forza invisibile ci spinge a raccoglierli e a conservarli…
Il denaro,la fama, il potere… danno veramente la felicità? E a che
prezzo li otteniamo? Spesso per ottenerli e mantenerli siamo costretti a venire
meno ai basilari valori del rispetto e della dignità verso noi stessi e i
nostri simili…
..la natura invece non chiede nulla in cambio ma ci offre tesori
immensi e forse anche quella serenità che viene dal vivere nel rispetto di
tutti e dalla consapevolezza che nulla ci appartiene veramente se non noi
stessi..
“….E
un fiore….
La
bambina che ascoltava gli alberi lo prese e se lo mise tra i capelli.
Improvvisamente un meraviglioso profumo le circondò la testa e le inondò il
viso. Con quel profumo sentì che la bellezza le entrava nel cuore. E là,
proprio in fondo in fondo, si posava quieta come una culla”.
E
ancora, la saggezza della natura, in questo caso simboleggiata dal Noce che si
rivolge alla bambina dicendo:
“Cerca
le cose difficili e nascoste”… “Solo se cerchi, ne troverai”
Quanto spesso cerchiamo ciò che ci è più comodo e diamo retta a chi
ci indica scorciatoie pur sapendo che non è quella la vera strada da percorrere
solo per paura di affrontare la fatica o per mancanza di fiducia nelle nostre
capacità..
“La bambina che ascoltava gli alberi” è un libro di facile lettura
ma molto profondo perché invita a riflettere su temi sempre attuali. E’ un
libro da tenere sul comodino per poterlo leggere tutte le volte che le vicende
della vita ci turbano, tutte le volte che la nostra anima è in subbuglio o
semplicemente tutte le volte che vogliamo ritrovare noi stessi, per ricordarci
che non siamo soli, come spesso ci capita di pensare, ma là fuori c’è qualcuno
che discretamente ci ascolta e ci viene in aiuto se solo sappiamo chiedere..
“Lasciati
diventare albero tra gli alberi!”, le disse ad un tratto il faggio.
“Sentirai
la bellezza e il respiro della natura”.
“Come
posso? Sono una bambina!”, lei rispose.
“Chiudi
gli occhi e ascolta il silenzio. Io ti farò da guida”.
…Chissà se quella bambina che ho conosciuto, oggi adolescente, ha
conservato la sua sensibilità e la sua capacità di ascoltare gli alberi..
A
me piace pensare di sì…
(La vecchia quercia)… sorrise, nello strano modo segreto in cui
solo gli alberi sorridono: lei conosceva bene il cuore degli
uomini.
da "La bambina che ascoltava gli alberi"
Edizioni Corsare
Un
caro saluto a tutti
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