martedì 5 giugno 2012

LA BAMBINA CHE ASCOLTAVA GLI ALBERI


Buongiorno a tutti gli affezionati!!

Eccoci di nuovo pronti per affrontare nuove avventure dopo il grande impegno dei recenti avvenimenti!!
Progettare, allestire e condurre una mostra sono attività che richiedono grandi energie e alla fine ci si sente un po’ come un cantante al termine di un concerto: decisamente bisognosi di ricaricare le pile!!
In questi casi utilizzo un metodo ormai collaudato frutto di un insegnamento involontario ma prezioso di una bambina.

Qualche anno fa ho condotto un laboratorio didattico che aveva come tema di fondo la natura. I bambini avevano accolto molto bene le mie indicazioni e avevano eseguito il compito loro assegnato in modo egregio ma dopo aver ritirato gli elaborati mi sono accorta che una bambina non aveva realizzato quanto richiesto. Aveva disegnato ma non secondo la tecnica né le indicazioni date. Ho pensato che ciò fosse dovuto al fatto che era straniera e che probabilmente non era riuscita a seguire il discorso. Girando il foglio però ho trovato scritta la frase seguente:


Ne sono rimasta profondamente colpita. Quella bambina non solo aveva capito benissimo quanto da me spiegato ma dimostrava una capacità e una sensibilità fuori dal comune. Inutile dire che ho utilizzato quella frase come introduzione a tutto il lavoro svolto poiché sintesi perfetta del progetto.

Forse è stato in virtù di questo episodio che recentemente la mia attenzione è stata attirata da un libro dal titolo “La bambina che ascoltava gli alberi” di Edizioni Corsare scritto da Maria Loretta Giraldo e illustrato da raffinate incisioni di Cristina Pieropan.


Il libro, dal racconto alle immagini, è un invito ad immergersi nella natura per ritrovare quella parte più vera di noi stessi che troppo frequentemente dimentichiamo presi come siamo dai mille impegni quotidiani. Per mettersi in contatto con la nostra parte più profonda è necessario però non solo avvicinarsi alla natura ma anche fare silenzio e mettersi in ascolto perché come dice il testo:

“… bisogna fare silenzio per capire ciò che gli alberi ti vogliono dire..”

Molti sono i temi suggeriti dal racconto che invitano a riflettere, come ad esempio: la generosità della natura …

La vecchia quercia non sapendo come aiutare un piccolo uccellino caduto dal nido…

scosse le fronde e affidò la sua voce al vento…
 La bambina che ascoltava gli alberi ascoltò e venne di corsa a raccoglier l’uccellino caduto
 Anche lei era generosa, proprio come la quercia”..


Generosità che da sempre la natura ci dimostra ma che non sempre l’uomo riconosce e ricambia…

E poi la bellezza e la poesia racchiusa nelle piccole cose … una foglia, un fiore…

Quante volte camminando lungo la battigia ci riscopriamo a raccogliere una conchiglia, un pezzo di vetro o durante una camminata raccogliamo un ramoscello dalla forma strana o un sassolino dalle sfumature particolari ..cose semplici ma che in quel momento ci paiono tesori a tal punto che una forza invisibile ci spinge a raccoglierli e a conservarli…
Il denaro,la fama, il potere… danno veramente la felicità? E a che prezzo li otteniamo? Spesso per ottenerli e mantenerli siamo costretti a venire meno ai basilari valori del rispetto e della dignità verso noi stessi e i nostri simili…
..la natura invece non chiede nulla in cambio ma ci offre tesori immensi e forse anche quella serenità che viene dal vivere nel rispetto di tutti e dalla consapevolezza che nulla ci appartiene veramente se non noi stessi..

“….E un fiore….
La bambina che ascoltava gli alberi lo prese e se lo mise tra i capelli. Improvvisamente un meraviglioso profumo le circondò la testa e le inondò il viso. Con quel profumo sentì che la bellezza le entrava nel cuore. E là, proprio in fondo in fondo, si posava quieta come una culla”.

E ancora, la saggezza della natura, in questo caso simboleggiata dal Noce che si rivolge alla bambina dicendo:

Cerca le cose difficili e nascoste”…  “Solo se cerchi, ne troverai

Quanto spesso cerchiamo ciò che ci è più comodo e diamo retta a chi ci indica scorciatoie pur sapendo che non è quella la vera strada da percorrere solo per paura di affrontare la fatica o per mancanza di fiducia nelle nostre capacità..


“La bambina che ascoltava gli alberi” è un libro di facile lettura ma molto profondo perché invita a riflettere su temi sempre attuali. E’ un libro da tenere sul comodino per poterlo leggere tutte le volte che le vicende della vita ci turbano, tutte le volte che la nostra anima è in subbuglio o semplicemente tutte le volte che vogliamo ritrovare noi stessi, per ricordarci che non siamo soli, come spesso ci capita di pensare, ma là fuori c’è qualcuno che discretamente ci ascolta e ci viene in aiuto se solo sappiamo chiedere..

“Lasciati diventare albero tra gli alberi!”, le disse ad un tratto il faggio.
“Sentirai la bellezza e il respiro della natura”.
“Come posso? Sono una bambina!”, lei rispose.
“Chiudi gli occhi e ascolta il silenzio. Io ti farò da guida”.

…Chissà se quella bambina che ho conosciuto, oggi adolescente, ha conservato la sua sensibilità e la sua capacità di ascoltare gli alberi..
A me piace pensare di sì…

(La vecchia quercia)… sorrise, nello strano modo segreto in cui solo gli alberi sorridono: lei conosceva bene il cuore degli uomini.   
da "La bambina che ascoltava gli alberi"
Edizioni Corsare


 
Un caro saluto a tutti



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